Lavoro, amici, studio, preghiera, sport, salute, vocazione, svago, famiglia. Cosa metti per prima nella tua vita? Qual è l’ordine delle tue urgenze?
Non è possibile generalizzare e trovare un ordine che valga per tutti. L’urgenza è diversa per ciascuno. Ma allora, cosa significa “urgente”?
Urgente viene dal verbo urgere, che non ha il participio passato. Si usa il participio presente: urgente. Non è un caso: indica infatti il qui ed ora, un’impellenza. Si usa anche per un’affermazione categorica: urge organizzare il lavoro, urgono medicinali per la popolazione. Si esprime una necessità. E si tratta di qualcosa di esterno. In realtà, si tratta anche di una realtà interna: un sentimento, un senso interno di urgenza, che proviamo in modo connesso al senso di perdere qualcosa di importante, di non riuscire ad ottenerlo. Temo di perdere una relazione importante, mi do da fare, per recuperarla. Ho un esame, ho paura di non passarlo, per cui lo metto in primo piano e studio. Fa scattare in noi un impulso, una spinta propulsiva motivazionale. Positiva o negativa? È un’energia positiva, perchè è un’energia motivazionale, per la vita. Lo stato/l’energia della motivazione ci mette in moto, in azione. Definire qualcosa più o meno urgente, significa riconoscere in quella cosa un’importanza maggiore rispetto ad altre, un diritto di precedenza, tanto che quella cosa che definisco “urgente” assorbisce le mie forze, il mio tempo, la mia energia. I motivi dell’urgenza possono essere esterni: sono motivi che si impongono, e poi ci sono motivi interni legati alla mia persona, al mio mondo psichico-affettivo o valoriale, legati alla mia storia e personalità. Il mondo del mercato induce in noi l’urgenza di possedere alcuni oggetti. La società può indurci alcune urgenze relazionali. C’è un mondo di urgenze in cui districarsi.
Chiediamoci:
- è possibile un discernimento tra le urgenze?(dimmi che urgenze hai, e ti dirò chi sei)
- che rapporto c’è tra urgenza e tempo? Tutte le urgenze richiedono necessariamente di essere risolte subito?
- c’è un criterio di vita che ci guidi in questo mondo di urgenze che si affacciano continuamente nella nostra vita?
1.
È POSSIBILE UN DISCERNIMENTO TRA LE URGENZE?
A Roma, quando si viaggia sul grande raccordo anulare, si ha a volte l’impressione di girarci intorno senza meta. Guida guida, ma non sai dove stai andando.
Chi ha una vita di fede, la direzione ce l’ha, e coinvoglia a quell’obiettivo tutti i suoi sforzi, e in questa prospettiva organizza soste, caffè ecc.
L’urgenza è arrivare. C’è un’urgenza con la U maiuscola, poi ci sono quelle secondarie: il caffè per non addormentarmi sul volante, o la sosta dal benzinaio per non restare a secco a metà strada. Non tutte le urgenze hanno la stessa valenza in termini di importanza. Quando c’è disordine in termini di priorità, ci si disorienta e si rischia di perdere la meta. Ci deve essere una correlazione con l’obiettivo principale.
Ma Dio, ha delle urgenze?
Mt6,33 – Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia.
Il “prima” dice urgenza, priorità.
Guardiamo il Padre Nostro nel Vangelo di Luca (Lc11,2-4), è una scuola di urgenze: sia santificato il tuo nome e venga il tuo Regno! E poi ci sono delle urgenze che si fanno domanda: dacci il pane quotidiano, perdonaci, non ci indurre in tentazione …
Queste sono le urgenze di Cristo. Ma ciò apre il problema del tempo, perchè non vi è in ciò nulla di risolvibile “a breve”. Qual è il tempo?
2.
CHE RAPPORTO C’È TRA URGENZA E TEMPO? TUTTE LE URGENZE RICHIEDONO NECESSARIAMENTE DI ESSERE RISOLTE SUBITO?
Ci sono urgenze da risolvere subito. Altre richiedono che il qui ed ora si dilati nel tempo, a tutta la vita.
Ci sono degli interventi che Gesù fa SUBITO. “La febbre la lascio subito”, “subito fu risanato”, “e subito, lasciato tutto, lo seguirono”, “ecco ora il momento favorevole”.
Poi ci sono una serie di episodi in cui Gesù reagisce all’urgenza in modo diverso: durante la tempesta nel mare, dorme! Alla morte di Lazzaro, arriva tardi. Nell’episodio della figlia di Giairo, si ferma nel frattempo a guarire l’emoroissa ed esclama: “continua ad avere fede!”.
L’urgenza non ammette rimandi. Ma di fronte alle urgenze esistenziali, di Dio, vediamo che di sicuro richiedono l’ora, ma vediamo anche che sono vere e attuali anche domani e in ogni giorno della nostra vita. Per le grandi urgenze, la fretta non aiuta, perchè vanno perseguite ogni giorno, tutti i giorni, come sempre attuali. “Non ho che l’oggi per amarti!” dice Teresina: è vero sempre.
Il quotidiano/il presente contiene in sè la meta, come il seme ha in sè la quercia che sarà. “Ogni piccola azione è un avvenimento immenso in cui ci è dato il paradiso, e in cui possiamo dare il Paradiso. Parlare o tacere, rammendare o fare una conferenza, curare un malato e battere a macchina … tutto questo non è che la scorza di una realtà splendida: l’incontro dell’anima con Dio, incontro ogni minuto rinnovato, ogni minuto che diventa, nella grazia, sempre più bello per il proprio Dio. Suonano? Presto, andiamo ad aprire: è Dio che viene ad amarci. Una informazione? …Eccola, è Dio che viene ad amarci. È l’ora di mettersi a tavola? Andiamoci: è Dio che viene ad amarci. Lasciamolo fare. (M. Delbrel).
Come vivere l’urgenza non come fretta, ma come qui ed ora attuale per tutta la vita? È l’ECCOMI, ci sono in modo pieno e totale in ogni momento e situazione della mia quotidianità.
3.
C’È UN CRITERIO DI VITA CHE CI GUIDI IN QUESTO MONDO DI URGENZE CHE SI AFFACCIANO CONTINUAMENTE NELLA NOSTRA VITA?
Il criterio è la carità. La più insistente domanda della vita è: cosa fate voi per gli altri? (M. L. King).
“Il Vangelo è una fonte zampillante di urgenze. Quando si parla di urgenza, significa che non si può perdere un solo istante, che bisogna affrontare la situazione, che si è spinti a decidere, che qualcosa sta per cambiare. L’urgenza si presenta nella storia della libertà. Dal momento in cui c’è stato l’evento – fondatore di Gesù Cristo, urge sperare e quindi relativizzare tutte le nostre disperazioni, a cominciare dalla disperazione legata alla morte, la quale non ha più l’ultima parola. Urge prendere Dio sul serio… Urge condurre la propria vita con serietà… Urge condividere…Urge amarsi, urge perdonarsi, urge riconciliarsi…Urge testimoniare tutto il già presente: è l’avvenire della gioia, per tutti gli uomini!” (P.A. Liege, Il tempo della sfida. I cristiano alla prova. Trasmettere speranza.)
Le urgenze di Gesù non sono mai autocentrate, ma sono sempre PER: per il Padre, per l’uomo.
2Cor5,14-15 Caritas Christi urget nos. La carità di Cristo ci spinge/ci sostiene/ci avvolge.
Uno è morto PER tutti (…), vivere PER colui che è morto PER loro…
L’urgenza per il discepolo è una vita convertita al PER. Si tratta di vivere una vita che viene convertita quotidinamente, che qui ed ora si lascia convertire all’orizzonte di Cristo: Dio Padre, il suo regno, l’umanità, l’uomo. L’urgenza per il credente è la COMUNIONE.
Benedetto XVI in Caritas in veritate: “L’urgenza è inscritta non solo nelle cose, non deriva soltanto dall’incalzare degli avvenimenti e dei problemi, ma anche dalla stessa posta in palio: la realizzazione di un’autentica fraternità.
La rilevanza di questo obiettivo è tale da esigere la nostra apertura a capirlo fino in fondo e a mobilitarci in concreto con il “cuore”, per far evolvere gli attuali processi economici e sociali verso esiti pienamente umani”.
Appunti dall’incontro di sr Emanuela Giordano