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Come esistono vari modi di prendersi cura della salute e del corpo, esistono vari modi di custodire la Vita Spirituale. In questo articolo, desideriamo riflettere sul primo passo per procedere nel cammino verso una vita sana nello Spirito.

Si tratta sì di un cammino, ma la mèta non è un luogo bensì l’ incontro con un volto, una persona: il Signore nostro Gesù Cristo.

La Preghiera è il punto di partenza nel cammino spirituale; essa è come la chiave di Sol sul pentagramma, senza la quale non si può leggere né suonare lo spartito. Infatti per i padri del deserto, la preghiera è come “barometro che segna il livello della vita spirituale”. Nel giardino di Eden tutto cresceva grazie ad una sorgente d’acqua. Nella vita spirituale questa sorgente che dà la vita a tutte le virtù si chiama preghiera.

La preghiera è necessaria, perché è quella che ci fa mantenere in relazione con il Signore. Senza la preghiera, questo rapporto intimo con Cristo non viene alimentato, diventa vuoto e rischiamo di cadere nell’oblio totale di Dio.

La domanda è: come si prega? Quando hanno fatto questa domanda a S. Teresa di Gesù, lei ha risposto con una frase famosissima:

La preghiera non è altro per me, che un trattare con amicizia, intrattenendosi molte volte da soli con Chi sappiamo che ci ama.

Quindi per Teresa la preghiera è l’atto impersonale con il quale una persona si vincola, è legata ad un’altra; un legame che non indica “staticità”, bensì la sua piena attuazione. In questo senso, lo stare rapportati, esige la presenza di due persone, come tra “due amici”, perciò solamente con questa presenza si verificherà la comunicazione e connessione attesa e desiderata.

Come prima cosa da imparare è prendere coscienza della Sua presenza ovvero essere presente a Colui che è già presente, questo è l’inizio di ogni preghiera. È un esercizio molto importante; non è assolutamente un atteggiamento da farsi periodicamente e quando pensiamo di sentirne il bisogno a livello psicologico, piuttosto è uno stile di vita, è un modo di viversi sempre alla presenza di Dio.

Durante la preghiera a chi si rivolge e cosa si deve dire?

Noi cristiani, ci rivolgiamo a Dio Vivo ed è presente, che è Trinità, che è famiglia, e pregando noi siamo inseriti in questo mistero dell’eterno colloquio delle Persone Divine. Infatti come dice una antica formula liturgica: “ogni preghiera viene rivolta al Padre per mezzo del Figlio nello Spirito Santo.” Per poter pregare dobbiamo essere uniti con Cristo “cristiformi”; e ciò è opera dello Spirito Santo.

Nella preghiera, noi possiamo dire tutto ciò che portiamo nel cuore e nella testa. Sì tutto, perfino il peccato e le mancanze, non dobbiamo vergognare di parlarne col Signore. S. Agostino in questo riguardo formulò una regola larghissima: “Tutto ciò che possiamo desiderare, possiamo chiederlo nella preghiera.” essendo un colloquio con un nostro Familiare, apriamoci a Lui ed impariamo a condividere con Lui tutto ciò che ci abita interiormente senza paura né vergogna. Egli ci ascolta sempre.

sr Dina della Santa Famiglia

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