Introduzione alle lettere
La preoccupazione principale di Teresa Maria della Croce, nello stendere le sue lettere, è quella di sostenere, incoraggiare, far riflettere su quei valori di fondo che richiede la vita cristiana e consacrata. Da questo punto di vista, le sue Lettere, se lette con grande attenzione, ci svelano spiragli di spiritualità realmente vissuta, mentre delineano una personalità che si apre sempre di più al mistero dell’amore di Dio. Si potrebbe dire che Teresa Maria della Croce è in queste lettere veramente se stessa: materna nel tratto, ma forte nella determinazione di raggiungere un bene superiore; femminile nella sensibilità, ma accorta e lucida quando si tratta di entrare nel delicato equilibrio dei rapporti umani; sincera e trasparente nel mostrare, soprattutto alle sue suore, le difficoltà della totale donazione a Dio della propria vita e della propria anima. In altre parole, Teresa Maria della Croce non vuole ingannare le sue figlie offrendo loro le comodità di una strada pianeggiante che non condurrebbe a nulla. (Carmelo Mezzasalma)
Di seguito, troviamo alcune delle sue lettere tratte dal libro “Il seme caduto in terra – Lettere (1888-1910) – Edizione OCD”
Buoni i mezzi, ma è necessario pregare
1
Al sacerdote Don Onorio Pugi
J.M.J.T
11 agosto 1888
Rev.do D. Onorio,
ho ricevuto la sua lettera e, dopo aver riflettuto davanti a Gesù sulle sue decisioni, mi sembra che abbia fatto bene a ricorrere ai mezzi che mi dice di aver preso. Il Signore ci aggiunga la sua santa grazia perché siano efficaci come desideriamo, ma preghiamo molto, perché sento in me che ci sarà ancora da soffrire. Lei però non si scoraggi, perché nella certezza di fare tutto per la gloria di Gesù, dobbiamo essere indifferenti sui risultati delle nostre azioni, sapendo che egli spesso trae il bene dal male, e qualche volta permette che non riusciamo come vorremmo, perché scorge in noi troppa ansia di fare del bene alle persone che ci interessano. Queste ultime parole le applico a me stessa, sapendo benissimo, sebbene la signora Duchessa non voglia farmelo capire per delicatezza, che è amareggiata, perché alcune delle mie parole incoraggianti e qualche mio consiglio, non sono stati coronati con quel felice successo che si aspettava. Le assicuro che se le mie ispirazioni fossero state dubbie, non mi sarei dimostrata così sicura; e come ora sento che resta molto da soffrire per ottenere la grazia, allora ero certa di un successo imminente, ma tante volte noi stessi allontaniamo le grazie che il Signore ci prepara.
Sono addolorata per loro, ma tranquilla in coscienza, anzi lieta di questa mortificazione, che offro a Gesù a loro vantaggio, e lo prego caldamente di consolarli. Ma soprattutto prego perché questa buona figliola si persuada di cooperare con la grazia facendosi un poco di violenza, sicura che, ottenuto questo, tutto è vinto. Gesù non può mancare alle sue promesse, e non respinge la preghiera della riconoscenza, ma non vuole fare tutto da sé. La prego di non comunicare i miei dubbi alla signora Duchessa riguardo alla sua amarezza nei miei confronti, per non esasperare il suo cuore sensibile già abbastanza provato da tante sofferenze. Desidero rivederla a Campi. Posso sperarlo? Nella sua famiglia stanno tutti bene e la salutano. Preghi per me, perché anche io non manco di raccomandare lei e questi signori al Cuore amoroso di Gesù nel quale la lascio, pregandola di benedirmi.
umil.ma Serva
Sr. Teresa d.c.
Incoraggiamento e promessa di preghiere per gli esami.
2
A Maria Nardi e Angela Di Baccio
J.M.J.T
luglio 1888
Carissime in Gesù,
abbiate pazienza se in questi giorni di maggior bisogno dovete rimanere sole, ma che dico sole, non siete sole, siete con Gesù e questo vi deve bastare. Oh sì, se sarete fiduciose in questo caro, amoroso ed onnipotente Signore, sperimenterete che vi è più utile essere prive di tutte noi per ottenere l’aiuto del vostro caro Gesù, che vi ama e vi può consolare come lui solo sa fare. Noi, infatti, pur con tutta la nostra buona volontà, non siamo capaci che di condividere le preoccupazioni e niente più. Dunque confidate in Gesù, e spero che egli vi consolerà. Io prego e faccio pregare per voi perché l’esito del vostro esame sia felicissimo.
Il Signore vi benedica, unite alla vostra
aff.ma Madre
Suor Teresa della Croce
Dà a Maria una notizia di famiglia e incoraggia entrambe per gli esami.
3
A Maria Nardi e Angela Di Baccio
J.M.J.T
12 luglio 1888
Carissime bambine,
sappi, Maria, che la tua mamma ha dato alla luce una bella Teresina e sta benissimo. Vedi: si comincia bene, non ti pare? Angelina, non avere paura per l’esame, il Signore ti aiuterà. So che lo farai proprio bene, però ti prego di andare serena e fiduciosa nell’Onnipotente se vuoi essere pienamente consolata. Stamani ho pregato molto l’amabile Sposo Gesù perché si degnasse di esaudire le mie care bambine di Firenze. Mentre lo pregavo, se non mi inganno, mi è parso di sentirlo dire: “Posso negarti una grazia nel giorno solenne delle tue nozze?” Vi pare che Gesù voglia essere da meno di tanti mariti, qui sulla terra, che nel giorno del loro matrimonio, cosa non fanno per non contrariare e tener tranquille le loro spose?
Non mi dilungo, solo vi prego di stare tranquille, e sicure che tutte pensiamo a voi. Vi saluto. Il Signore vi benedica, Maria Santissima del Buon Consiglio sia la vostra guida e la vostra compagnia durante l’esame.
Vostra aff.ma Madre
Suor Teresa
La incita ad accettare generosamente le difficoltà della vita.
4
A Suor Michelina del Cuore di Maria
J.M.J.T
27 settembre 1889
Cara suor Michelina,
quando sono partita da te, ho provato tanta pena nel lasciarti in quello sgomento che mostrava la tua grande inquietudine. Cara mia, se tu pensassi spesso alle molte grazie che il Signore ti ha fatto avendoti scelta nel numero delle sue intime spose, credo che i tuoi occhi spesso, come sono pieni di lacrime, li vedrei pieni di gioia per i tanti benefici che il Signore ti ha fatto e ti fa continuamente. Che ne dici? Ti pare che esageri?
Spero che comprenderai quanto ti voglio bene parlandoti così chiaramente: non ho altro desiderio che di vederti santa!
Se il Signore si compiace di darti qualche regalo riservato alle anime a lui care, forse credo che Egli resterà afflitto nel vedere accettare questo con tanto di broncio o almeno con poca gratitudine. Via, fatti forte, sii generosa e vedrai che tutte le nebbie si dissiperanno. Tieni per regola in tutte le tue azioni l’umiltà; credi che questa santa virtù ti aprirà la via a una grande serenità, non solo, ma a moltissime grazie per te e per gli altri.
Quanto è buono Gesù con noi! Che pena sarà nell’ultimo giorno se non avremo corrisposto con tutto l’impegno ai nostri doveri! Perciò impegniamoci a fare di tutto per rendere amore per amore a Colui che ci desidera eternamente felici. Il santo arcangelo ti ottenga tutte le grazie necessarie per farti una grande santa come, benedicendoti, ti augura la
tua aff.ma Madre
Suor Teresa Maria della Croce
Riconosca nelle difficoltà della vita l’opera del Maligno. La situazione del babbo ed altri affari.
5
A Maria Nardi
J.M.J.T
20 ottobre 1889
Mia carissima Maria,
lo Spirito Santo dimori in Te.
Ho ricevuto con immenso piacere la tua lettera, nella quale ho appreso il disagio che hai sofferto nell’andare alla stazione a causa di un cavallo poco sicuro. Spero che la tua salute non ne abbia risentito.
Credo che molto ci sia dell’arte del nemico della nostra salvezza il quale, non avendoti potuta vincere nella cosa della massima importanza, ti vuole perseguitare e confondere in molte cose da poco, tanto per vederti preoccupata. E sai perché fa tutto questo? Perché il miserabile dubita molto sul tuo avvenire, e con ragione, perché credo che il Signore abbia su di te dei bei disegni, purché tu non li ostacoli.
Spero che martedì sarai da noi, e saprai da me delle belle cose riguardo il tuo avvenire; credo che ti consoleranno. Stai allegra, consola la tua buona mamma con la promessa che pregherai tanto per lei e per tutta la famiglia. Abbi cura della tua salute, non ti alzare presto come ti ho detto, perché il fresco non ti abbia a nuocere.
Riguardo l’affare del tuo babbo, ho parlato a lungo con la Duchessa della triste figura che ci fa il Duca a non obbligare il contadino all’accordo con la Banca. La Duchessa mi ha detto che in tutti i modi vuol vedere di indurre il Duca a obbligare i suoi sottoposti sotto pena di essere cacciati dal podere; speriamo che questa buona signora ci riesca. Fra qualche giorno non sarebbe male mandare qualcuno dal Duca ad insistere ancora per vedere di indurlo a decidersi. Mi sembra che il signor Gatteschi sia la persona più influente. Però aspetterei qualche giorno perché sia prima preceduto dalla signora; io farò in modo di avvisare tuo babbo.
Per la cotta, 40 lire sono poche a confronto del costo, ma se tu pensi di dover avere dei riguardi, fai pure come credi meglio conoscendo quanto ti stia a cuore il bene della comunità. Di Annina non mi dici nulla, speriamo bene. Alfonsino è sempre qui perché non hanno mandato il numero per marcare le sue cose.
Il Signore ti benedica di una benedizione specialissima, che desidera per te di gran cuore la
tua aff.ma M.
Suor Teresa della Croce
P.S. Saluta tanto la mamma e tutta la famiglia. Non far vedere a nessuno questi spropositi.
Stia tranquilla e offra tutto a Gesù
6
A Suor Michelina del Cuore di Maria
J.M.J.T
2 marzo 1890
Cara suor Michelina,
mi dispiace sentire che tu e suor Giovanna non avete ricevuto una mia lettera scritta mercoledì. A suor Giovanna dicevo di tornare sabato con suor Carmela e nella tua ti assicuravo che le tue pene non sono altro che molestie da parte del demonio per impedirti di fare il tuo dovere, e ti dicevo altre cose per rassicurare il tuo spirito. Ti prego di stare tranquilla, offrendo tutte le tue tribolazioni al Cuore amoroso del nostro celeste Sposo Gesù, che tanto ha sofferto per nostro amore e che permette questa prova perché tu ti arricchisca di meriti. Coraggio e avanti! Il Signore ci aiuta a portare la croce che ci ha destinata.
Lunedì sera spero di poter venire a Scandicci e così a voce ci capiremo meglio. Nel caso non mi fosse possibile, ti prometto di farti tornare mercoledì sera per rimanere giovedì in nostra compagnia.
Guardate di trovare queste lettere; mi dispiacerebbe se fossero andate perdute, perché contengono cose che non gradirei fossero sapute. Grazie al cielo non c’era niente che ci potesse compromettere; perciò, in ogni modo, potete stare tranquille. Il Signore vi benedica tutte unite alla
vostra aff.ma Madre
Suor Teresa della Croce
Si prepari bene alla prossima consacrazione a Dio. Notizie sulle giovani leve dell’Istituto.
7
A Maria Nardi
J.M.J.T
(primi di novembre 1890)
venerdì a ore 2 pom.
Mia cara Maria,
chi sa cosa penserai del mio silenzio, ma ti assicuro che continuamente ho pensato e penso a te. Sabato, tornata dalla Digerini, mi ha preso un forte disturbo biliare, che mi ha tenuto a letto fino ad ora; anzi ti dico che mi sono alzata apposta per scriverti perché ancora non sento di stare bene. Ma ho pensato che avresti gradito di più vedere la mia scrittura, anche se incerta.
Nella tua prima lettera mi ha fatto piacere sentire che fai con esattezza tutto ciò che ti ho detto prima di partire. Stai attenta, che il demonio è più astuto di te; tieni il tuo cuore sempre unito con quello di Gesù, che veglia su di te in un modo tutto particolare. Quanto ti ama! Tutti i santi del paradiso fanno gran festa per il prossimo sposalizio. Maria SS. e la santa Madre mi sembra di vederle prostrate al trono del Re a perorare la vostra causa, pregandolo di donarti tutte le virtù proprie delle sue spose.
Clementina è sempre a Firenze, ci sta molto volentieri e fa la signora, così mi dice suor Verdiana. Ma è preoccupata di vederla così contenta, e dubita che non si venga a capo di niente rispetto ai progetti che per lei ha stabilito il Padre.
Io non ci metto né sale né olio: ho affidato tutto nelle mani della Provvidenza e, qualunque sia il risultato, prenderò tutto dalle mani di Dio.
Le novizie stanno tutte bene, tranne suor Concetta che si è purgata e dice di avere la febbre perché è piuttosto calda, ma spero che non sia nulla. Anna è tutta fervore e si mortifica nelle più piccole cose e fa piacere a tutte, specialmente alla Maestra e a me che spero tanto da quelle che cominciano bene. La Moroni è sempre buona come la lasciasti.
Tutte attendono il momento di rivederti in noviziato, specialmente quelle che saranno tue compagne. Ti vorrei dire tante altre cose, come pure vorrei mettere in ordine questi scarabocchi, ma non sentendomi bene mi scuserai.
Il Signore ti benedica e ti aiuti a vincere tutti gli ostacoli che il nemico della nostra salvezza potrebbe far sorgere in mezzo alle gioie del tuo prezioso, celeste sposalizio. Saluta tua madre e tutta la famiglia e credimi sempre la
tua aff.ma in Gesù
Suor Teresa della Croce
Difficoltà della Comunità di Lucca. La salute del Padre.
8
A Suor Michelina del Cuore di Maria
J.M.J.T
(1892)
Carissima suor Michelina,
da quando sono tornata da Lucca sono sempre con il pensiero in mezzo a voi tutte. Quanto sarei contenta se ricevesse una lettera con notizie migliori riguardo a voi. Credo che sarebbe tanto il mio piacere da non desiderare altro in questa vita. Sì, non ho altro desiderio che di vedervi arricchite di spirito di sacrificio e così rendervi degne di essere vere spose di Gesù. Fate di tutto per vincervi. Il difficile è nei primi momenti, ma quando si fa sul serio, sembra che il nostro amor proprio perda tutta la forza. Il demonio stesso, dice la nostra santa Madre, ha una gran paura delle anime risolute. Che pena sarà un giorno quando ci accorgeremo che per tanto poco ci siamo giocate immense grazie!
Facciamo tesoro del tempo che il Signore si è degnato di accordarci, per poter dire in quel terribile momento: “Signore, è vero che non ho fatto quello che dovevo, ma con il tuo aiuto ho fatto ogni sforzo per giungervi”. Speriamo che, mediante la nostra cooperazione, ci sia accordata una grazia così grande.
Spero che abbiate ricevuto in tempo il pacco postale e che abbiate eseguito esattamente quanto vi dicevo nella lettera riguardo la signora Luisa. Desidero una vostra lettera che mi informi con precisione.
Il Padre (don Ernesto Jacopozzi) sta meglio, ma non bene; credo che questo sia per castigo della mia ingratitudine verso il buon Dio.
Uniamoci tutte con la preghiera fervente al Cuore amoroso di Gesù, e non guardiamo alle nostre miserie, meritevoli di questo e peggio, ma alla infinita misericordia, tenendoci lontane da questo terribile flagello. Un saluto carissimo alle bambine; raccomanda che siano buone, e che conto molto sulle loro preghiere per tutte le pene in cui attualmente mi trovo. Lo stesso dico a voi tutte implorando per voi mille benedizioni.
La vostra aff.ma Madre
Suor Teresa della Croce
Consigli per il progresso spirituale della Comunità.
10
Alle consorelle della Casa di Lucca
J.M.J.T
(1892)
Care lucchesine,
abbiate pazienza se ho tanto ritardato a scrivervi. Tutti i giorni ho cominciato e mai mi è riuscito di portare a fine ciò che volevo dirvi. La mia visita da voi non mi ha soddisfatto riguardo all’andamento spirituale interno.
Gradirei sapere se la lettura, che decidemmo di fare in forma di conferenza, prosegue. Nel caso l’aveste trascurata, vi prego, riprendetela subito, perché la giudico utilissima. Altrimenti di religiose non vi resterà che l’abito. È tempo di vigilare e pregare molto per non essere vinte dal tentatore, che continuamente ci perseguita con tante astuzie.
Mi hanno fatto piacere le disposizioni della signora Luisa, ma saranno costanti? Potremo star sicure delle sue promesse? Credo che se sarete fedeli al Signore, possiamo sperare tutto; per cui temo più per la vostra perseveranza che per il resto. Non vi sembrino esagerate le mie espressioni, perché conosco per esperienza quanto è geloso il Signore dell’obbedienza ai nostri doveri. Mi raccomando. Qui tutte sperano in bene e pregano molto per l’opera di Lucca.
Le Messe da celebrare, dice il Padre, fatele dire in sette giorni consecutivi, dando tutta l’elemosina in una volta; così siamo più sicuri di non compromettere la coscienza, soddisfacendo le intenzioni. La lettera del signor Biancalana mettila in una busta, scrivi l’indirizzo e mandala subito.
La salute di Sr. Verdiana. Il Padre va benissimo. Che scabroso ’92!
11
Alle consorelle della Casa di Lucca
J.M.J.T
(1892)
Sempre carissime in Gesù.
Lo Spirito Santo vi riempia della sua grazia. Mi ha fatto molto dispiacere sentire dalla vostra carissima lettera che suor Verdiana è a letto con la febbre da diversi giorni. Spero sia una cosa leggera, come mi fate capire. Ad ogni modo, desidero avere notizie subito, perché, come sapete, la lontananza accresce la pena. Noi, per grazia di Dio, stiamo bene di salute; anche il Padre continua a migliorare, però la convalescenza sarà lunga. Dobbiamo sempre ringraziare molto il Signore per avercelo conservato in vita.
Che scabroso ’92! In quanti modi ci prova il Signore! Non vedo il momento di parlarvi per mettervi al corrente di tante cose che non credo sia prudente affidare alla carta. Solo vi raccomando di essere buone, pazienti, umili, affinché il buon Dio, che si degna di trattarci da vere spose con il favore di molti croci, veda che sappiamo farne tesoro e non mettiamo ostacoli ai suoi disegni. Mi sento tanto unita alla vostra situazione così difficile; questo accresce le mie pene, sebbene vi possa assicurare che anche qui ne abbiamo di tutti i colori. Ma, vi ripeto, sia fatta in tutto la volontà di Dio.
Se dovessi tardare molto a venire a Lucca, per tutte queste noiose complicazioni, vi scriverò per fare tornare qualcuna di voi, perché, vi assicuro, sento proprio il bisogno di parlarvi per consigliarci a vicenda sul da farsi, non solo dell’affare L, ma di un altro progetto che non desidero decidere senza sentire il giudizio di tutte. Intanto pregate il Signore che ci illumini, per sua misericordia. Salutate tanto la signora L. (Luisa Barsanti, la fondatrice dell’opera di Lucca), la signora Antonietta e famiglia anche da parte di suor Marta, di suor Giovanna. Non dimenticate il signor Agrimonti.
Vi lascio nel Cuore SS. di Gesù, dove desidero nascondervi unite alla
vostra aff.ma Madre
Bisogna agire con molta prudenza. Coraggio! Il Signore è con noi e questo ci deve bastare.
13
Alle consorelle di Chianciano
J.M.J.T
(1893)
Sempre carissime in Gesù,
ho ricevuto la vostra carissima lettera pochi minuti prima che suonasse la campana per andare al riposo. E giacché eravamo tutte in giardino, l’ho letta alle vostre consorelle: non potete immaginare quanto piacere abbiano provato. A me pure hanno fatto un buon effetto le belle e sante parole di tutte: mi sembrava di sentire le figlie della nostra serafica Madre. Capisco benissimo che tutte sentono la lontananza, non meno di voi la sento io, ma per Gesù tutto è niente.
Veniamo a noi. Riguardo alla bambina raccomandata dal P., avete fatto bene ad accettarla e a tenerla con suor Maria, come mi dite. Vorrei però che la signora Emilia sapesse che una donna vi ha chiesto questo favore, senza nominare il P., e che avete creduto, per non dispiacere questa donna per poche ore la settimana, e per non essere portate per bocca nei primi tempi, di prenderla, tanto può stare con suor Maria la quale si sente più sicura essendo abituata a stare con i bambini. Fate meglio che potete per non dispiacere né una parte né l’altra. Bisogna agire con molta prudenza. Spero che il Signore vi darà tutto. Mi dispiace di Ernesta e Plautilla, ma più mi dispiace di sentire che tu non stai bene come speravo. Come mai? Forse non sei contenta di stare lì? Faresti peccato, trattandosi di così poco tempo. Ti prego, fai di tutto per trascorrere questo breve tempo tranquilla, anche per sollevarmi da tante pene. Sebbene il Signore non manchi di aiutarci, in certi momenti ne sento tutto il peso! L’unico conforto è pensare che ho delle consorelle che fanno tutto per aiutarmi a portare il giogo di tante pene che sono indispensabili per chi vuole seguire le orme del valoroso Capitano.
Coraggio, carissime in Gesù tutte quante! Il Signore è con noi e questo ci deve bastare. Se non ci preoccupiamo di fare da noi, poco c’è da sperare da quelle che vengono di fuori.
Giulia è partita, l’Eugenia parte in questa settimana: è necessario al più presto possibile perché non si ammali, tanto è fragile di salute. Vedete dunque come ci possiamo compromettere con le persone che vengono di fuori. Mi pare che quest’ultima, appena avrà messo il piede fuori, sarà subito guarita. Può essere che mi inganni, ma ci vedo poca o nessuna vocazione. Speriamo che questo sia un mio falso giudizio. Sia come sia, è un fatto che tutte queste compilazioni, umanamente parlando, frenano molto e fanno perdere molto tempo.
Mi consolo sapendo che il Signore tutto può, e, se vuole, saprà subito porre un rimedio. Non mettiamo ostacoli a tanti disegni che ci manifesta continuamente, e saremo sicure che tutto sarà per la sua maggior gloria.
Il Padre sta benissimo; questa è una grazia delle più grandi, che ci dà speranza per altre.
Mi accorgo che questa lettera non ha né principio né fine; spero che mi scuserete. Domani ti manderò la china che mi chiedi ed altro; sento che i quadri non sono piaciuti; abbi pazienza, ti serviremo meglio un’altra volta.
Il Signore vi benedica e vi faccia sante come vi desidera la vostra
consorella S.T.M. della Cr. Tanti saluti a tutti.
Aspettare non nuoce.
14
Alle consorelle di Chianciano
J.M.J.T
(luglio 1893)
Sempre carissime in Gesù,
viva il nostro caro patrono san Giuseppe!
Oggi volevamo mandarvi tutto l’occorrente per l’altare e le altre cose che ci avete chiesto. Abbiamo insistito perché tutto vi arrivasse almeno mercoledì, non è stato possibile. Abbiate pazienza per questa settimana. Lunedì sicuramente vi spediremo tutto, compreso il bel conopeo fatto, anzi regalato dalla signora Elenina. Vedete dunque che aspettare non nuoce. Anche il tappetto per la predella, vedremo di mandarvelo finito.
Se la mia salute non avesse risentito dei molti strapazzi, certo sarei venuta in questa settimana, dal momento che anche il Padre sta bene. Ma è meglio non abusare e rinunziare, per il momento, a questo viaggio per me tanto caro. Questo mese dovrò andare diverse volte a Viareggio perché non ho nessuno di cui fidarmi. Pazienza! Spero che troverete giuste queste mie decisioni, malgrado non piacciono né a me né a voi, non è vero?
Care bambine, siamo consacrate nella vita religiosa per compiacere lo Sposo e non per fare a modo nostro, che Dio ci liberi! Domani, martedì, suor Reparata e suor Giustina cominceranno i famosi esami. Pregate per queste poverette. Come potete immaginare, sono molto nervose. Suor Rosalia è sempre buona, speriamo continui a essere così. Suor I. ha degli alti e bassi, ma per ora non c’è male. Le novizie sono sempre a Scandicci, si tratterranno fino a sabato. Dicono di starvi molto…
(Incompleta)
Notizie varie sulle figliole, le Comunità, gli affari.
15
Alle consorelle di Chianciano
J.M.J.T
(luglio 1893)
Sempre carissime nel Signore,
non potete immaginare quanto ci ha rallegrato la lettera di suor Marianna. Quanto è buono Gesù con noi che non lo meritiamo. Quanto si deve alla carissima nostra Mamma. È stata proprio Lei! Appena ricevuto questa lieta notizia subito ho messo al corrente tutte quelle che trovavo per il Convento. Come erano contente. Quelle che non erano presenti correvano tutte ansiose per accertarsi della grazia tanto sospirata. Siamo andate tutte all’altare della Madonna per ringraziarla di gran cuore. Ora sta a noi rispondere a questo favore. Speriamo nell’aiuto di Dio, e facciamo di tutto per assecondarlo.
Mi ha fatto piacere il miglioramento di Ernesta; spero che rimanga salda nella volontà di Dio. Riguardo alla Conti, sostenete quanto avete detto. Quando cominceremo la scuola, le metteremo la tassa fissa. Riguardo al comportamento, mi raccomando: usate sempre molta prudenza. Vi mando l’occorrente per fare il tappeto per l’altare. Intorno metteteci per gallone una striscia di quella seta gialla che avete, per foderarlo adoperate questo pannicino.
Il conopeo non è disegnato, perché ci si regola meglio quando il ciborio è al suo posto. Mando la carta turchina. Vedrete che tutta la larghezza del raso non ci vuole: quel che c’è di più levatelo. Dietro al Cuore di Gesù mettete la tela.
Dell’esaminande per ora non si sa niente di sicuro, speriamo bene. Appena sapremo qualche cosa, vi scriveremo. Qua tutto bene. Io sono molto stanca, ma grazie a Dio, non ci sono cose nuove. Si spera di aprire in agosto una casa a Sesto. Pregate affinché il Signore benedica quest’impresa, e se non è la sua volontà, ce lo faccia capire in tempo. Da Lucca notizie sempre migliori.
A Settimello stanno fabbricando la nuova casa. Il signor Priore è molto premuroso, speriamo continui ad esserlo.
Spero che sarete contente delle cose che vi abbiamo mandato. Se vi occorre altro, scrivete. L’importo del materiale per l’altare è di 70 lire. Regolatevi con don Francesco. Se pensate che gli debba mandare il conto da qua, fatemelo sapere; anzi ve lo accludo, così farete come vi sembrerà meglio. Se intendete presentarglielo, aspettate un momento adatto. Credo che non farà difficoltà, perché era contento quando mi ha chiesto di fare le ordinazioni.
Mando questi dolci per suor Marianna e per chi ne ha bisogno. È quanto è avanzato dalla festa: potranno prenderne uno per ciascuna. Il Signore vi benedica tutte unite alla
vostra aff.ma
Sr T.M. della Croce
Non guardate agli errori né alla brutta calligrafia: non ho né testa né forza. Sono molto nervosa. Strappate tutto subito, per favore.
Promette una visita. Raccomanda di essere buone.
24
Alle consorelle di Sesto Fiorentino
J.M.J.T
(dicembre 1893 o gennaio 1894)
Carissime ed amate consorelle,
sono tornata in questo momento, tanto è vero che queste ragazze mi hanno trovata per la strada. Avevo detto a suor C. che non vi avrei scritto perché ero assediata da molte persone, ma ho trovato un ritaglio di tempo per dirvi due sole parole. Spero domani, o al più tardi martedì, di venire a trovarvi con il Padre e raccontarvi tante belle cose di Chianciano. Non c’è da meravigliarsi se il demonio si arrabbia a più non posso per guastare le opere del Signore. Sforziamoci di essere buone e la vittoria sarà tutta nostra. Riguardo a Gesù Sacramentato vi ripeto che andrà tutto bene. La nonnina saluta la sua bambina. Il Signore vi benedica tutte. La tua mamma sta bene; non puoi immaginare quanto è stata felice di vedermi. Tutti ti salutano.
Desidero tenervi al corrente di tutto.
25
A Suor Marianna di San Giovanni della Croce
J.M.J.T
25 giugno 1894
Carissima suor Marianna,
sono arrivata a Firenze e subito ho letto la tua lettera. Stai tranquilla che mercoledì verrà il Cioppi, il Violani ed un’altra persona tanto attesa da voi tutte. Mi è dispiaciuto di essere stata costretta ad assentarmi ieri dal Convento e non poter vedere il marito di Ginevra. Pazienza. Si vede che ancora non è tempo di sistemare le nostre cose anche materialmente. Fiat in tutto!
Il mio viaggio di ieri è stato per la Duchessa. A voce spiegherò tutto. Vi dico soltanto di pregare molto per questa povera signora: fa compassione a vederla. Non le manca che chiudere gli occhi per finire di vivere. È un gran ‘94! Siamo provate su tutta la linea. Anche la nostra bestia è malata, poverina. Doveva partorire un mese fa, pare che anche in questo ci siano dei guai. Dite un Padre nostro a sant’Antonio perché assista anche lei.
Abbiate pazienza per tutte queste seccature: desidero tenervi al corrente di tutto il bene ed il male.
Il Signore vi benedica tutte, unite alla vostra
aff.ma consorella
Suor Teresa Maria della Croce
Ho tanto pensato all’E. V. e ho supplicato il Signore a lenire il giustissimo affanno di Lei.
27
A S. E. il Duca Amerigo Antinori di Brindisi
(dicembre 1894)
Ho tanto pensato all’E. V., e comprendo il suo stato d’animo penoso e isolato. Ho supplicato il Signore di soccorrere il suo comprensibile dolore con quel conforto che possiamo attingere solo al suo dolcissimo e divino Cuore.
Le sia di conforto sapere che la creatura angelica, rapita al suo affetto e alla benevolenza di quanti l’hanno conosciuta, era un fiore che la terra non meritava di possedere, ed è stata portata prima del tempo nel giardino celeste, dove riunita ai suoi cari che l’hanno preceduta nella patria beata, implorerà grazie speciali per tutti.
Il terremoto del maggio 1895.
28
Alle consorelle di Sesto Fiorentino
J.M.J.T.
(21 o 22 maggio 1895)
Carissime e amate consorelle,
credo sia bene scrivervi due righe da parte mia per assicurarvi del miglioramento della mia salute. Sono debolissima, ma mi accontento perché mi sono liberata di tutta la bile che da molto tempo mi teneva agitata.
Sento che siete molto spaventate dal terremoto ed avete ragione, tutte abbiamo avuto la stessa impressione. Credo però che il Signore abbia avuto dei buoni motivi per mandare questo avviso, per cui mi sento in dovere di pregarvi di tenere conto delle parole della nostra santa Madre, la quale diceva che per lei il tempo più sereno era quando non era offeso il Signore. Non dico che non si debba temere il giusto giudizio di Dio, ma per noi che siamo sue spose mi sembrerebbe un mancare di fiducia spaventarci troppo. Non vi sembra? Credo che stasera non si ripeterà, ma per maggiore sicurezza sarebbe bene aspettare le nove prima di andare a letto o salire. Ma vi ripeto, credo che non succederà altro. Stiamo tutte unite nella preghiera, affinché molte persone lontane si convertano a Dio. Qua si sono visti dei cambiamenti. Speriamo che continuino.
Non mi dilungo come vorrei, ma vi prego: confidiamo nel Signore. Dio è con noi e nulla ci succederà per sua misericordia.
Il Signore vi benedica unite alla vostra aff.ma C.
Le Firenzine sono tutte a casa molto spaventate, perché al piano di sopra ci sono stati dei crolli.
La sua salute lascia a desiderare. Non vuole altro che saperle buone e desiderose di farsi sante.
30
Alle consorelle di Sesto Fiorentino
A.M.D.G.
28 giugno 1895
Carissime in Gesù,
ho ricevuto con piacere le vostre buone notizie: come potete immaginare non chiedo altro che stiate bene e desiderose di farvi sante. Ho tante pene! L’unico conforto è l’aiuto delle mie consorelle. Volevo venire a Sesto, come vi avevo promesso, ma con tante cose uggiose da sbrigare, non mi è stato possibile. Anche la salute lascia a desiderare. Sono tornata da Montecatini senza appetito e con poco fiato, ed anche questo non mi ha dato il coraggio di muovermi. Vi assicuro però che con il pensiero non vi ho mai lasciate. Siate sempre buone, perché non ho altro da desiderare.
Speravo che avreste mandato della frutta; forse non ne avete? Abbiate pazienza se vi dico questo, vorrei tanto far piacere alle nostre bambine.
Nella speranza di poter venire in questa settimana, vi lascio nel Cuore SS. di Gesù dove trovereste sempre la vostra
aff.ma Madre
Suor Teresa della Croce
Gode delle buone notizie. Lasciare tutto in ordine.
31
Alle consorelle al mare con le bambine
J.M.J.T.
luglio 1895
Mie carissime consorelle e bambine,
ricevo in questo momento la vostra lettera. Mi dispiace della sbadataggine successa, ma si può rimediare anche a questo. Sia ringraziato Dio che tanto ci aiuta in ogni cosa. Ho sentito con immenso piacere che state tutte bene e siete contente. Che bella cosa! Quello che più mi consola è che, a quanto sento, siete state pienamente esaudite nelle vostre preghiere. Speriamo sia sempre così, anche nelle cose spirituali; il bisogno non manca, almeno da parte mia.
Se Maria non vuole tornare prima che arrivi sua figlia, non vi angustiate. Se la bambina fosse affabile con Giovannina, sarebbe una cosa facile, tanto si tratterebbe di poche ore della notte. Se Maria non vuole in nessun modo far restare la bambina con Giovannina, al limite tornerà da sola. Se questo non le preme, faccia come meglio crede. È impossibile contare su di me. Come vedi nel foglio, non mi sono messa nella lista, perché mi è proprio impossibile assentarmi in questi giorni. Ho ricevuto una lettera assicurata dal signor Corso con 50 lire, piena di complimenti. Mi domanda se vado a Viareggio: quest’anno non abbiamo avuto il piacere degli altri anni, cioè di vederci spesso. Dice che i soldi li manda Guido per aver superato gli esami benissimo. Credo che non sia stato esaminato perché ha fatto molto bene nel corso dell’anno.
Ti accludo questa lettera e desidero che tu ci vada di persona. Ringrazia tutti da parte mia, specialmente Guido. Sai come devono essere trattati. Non mancare alla dovuta convenienza. Mi raccomando: fai meglio che puoi.
Veramente avere questo amico è un gran bene per la Comunità. Dobbiamo fare il possibile per non allontanarlo. Che ne dici?
Lascia tutto in ordine prima di partire. Raccomanda a suor Angela che faccia in modo di tenere pronto per quando arrivano le altre.
Penso che mettendo in una busta la lettera del signor Corso si passi il peso, per cui la mando senza. Pensaci tu.
Il Signore vi benedica tutte. Salutate Caterina, Isabella e famiglia, il signor Attilio e famiglia. Digli che, se al momento non posso venire, lo farò prima che tornino le Viareggine al convento.
Vi lascia nel Cuore SS. di Gesù la vostra
aff.ma C.
Suor Teresa M. della Croce
Ha gradito molto le buone notizie. Spera di poter andare presto. Stiano tutte unite.
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Alle consorelle di Sesto Fiorentino
A.M.D.G.
20 luglio 1895
Care Sestesine,
ho ricevuto con piacere le vostre notizie, che ho gradito anche di più per essere come le desidero. Con tutta la buona volontà di venire a Sesto, come avevo promesso, al solito le molte pene e la poca salute me l’hanno impedito. Vi assicuro che non vi ho mai dimenticato con Gesù, anzi in questi giorni ho pensato di più a voi che non in altri momenti, sapendo che siete sole. State unite, consigliatevi a vicenda e così darete gloria a Dio e terrete tranquilla anche me che ho tanti problemi di ogni genere.
Mi è tanto dispiaciuto, ma in questa settimana spero di non mancare. Pregate tanto per me, che possa compiere tutto ciò che è mio dovere per non mettere ostacoli ai disegni di Dio. Mi raccomando di nuovo che siate buone, così quando verrò potrò trovare un po’ di riposo e di conforto alle mie pene.
Nella speranza di vedervi in questi giorni vi lascio nel Cuore SS. di Gesù e sotto il manto della carissima Madre nostra Maria, dove troverete sempre unita colei che desidera vere spose del Crocifisso.
Il Signore vi benedica tutte, unite alla
vostra aff.ma madre
Abbiate pazienza per questi scarabocchi, non mi sento per niente bene. Fiat sempre!