Pregare il Vangelo della XV domenica: APRI LA PORTA DEL CUORE

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Pregare il Vangelo della XV domenica: APRI LA PORTA DEL CUORE

Mc 6,7-13
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Gesù ci dà un potere sugli spiriti impuri, ovvero la capacità di non esserne schiavi, ma di sottometterli. Ci possono turbare pensieri negativi o possiamo sentirci ingabbiati e incapaci di vivere in pienezza. La fede in Cristo forse non cancellerà in un attimo ogni nostra difficoltà, ma di sicuro ci pone in un cammino di liberazione e di libertà. In questo viaggio, che facciamo sempre in compagnia di un fratello o una sorella, ci viene chiesto di portare solo un bastone. Ciò richiama subito alla mente Mosè che con il suo bastone divideva le acque e permetteva il passaggio del popolo d’Israele dalla schiavitù dell’Egitto alla libertà della terra promessa. Con questo bastone, che sembra simboleggiare tale potere sugli spiriti impuri e sulla morte che ci viene conferita dall’unione con Gesù, possiamo dividere e dunque discernere, tra ciò che è di Dio e quello che non è di Dio, e così fare il nostro passaggio dalla schiavitù del male alla libertà dei figli amati da Dio. Il governo delle nostre passioni negative, che ci rendono schiavi, e l’esodo, ovvero il passaggio verso la libertà interiore, non è l’unico tema di questo Vangelo. Un altro punto importante è l’accoglienza: ai discepoli chiede di tuffarsi nell’avventura della relazione, di entrare nella casa dell’altro e rimanervi. Non possono sapere che situazioni troveranno, potranno trovarsi a casa di peccatori e persone impure, eppure a loro viene chiesto di entrarvi e rimanere. Di accogliere incondizionatamente, con grande apertura di mente e di cuore. Questo è vero anche dall’altro punto di vista, di chi apre la porta a questi messaggeri di Dio, che la vita ci manda. Ci viene chiesto ancora una volta di aprire la porta del cuore e accogliere la parola della libertà.

Nella nostra meditazione dunque, lasciamo andare tutto ciò che in noi “non è di Dio”, facciamo spazio in noi per aprirci invece alla persona di Gesù e alla sua Parola, gustiamo la libertà interiore che la preghiera (intesa come relazione personale con Lui) ci dona.

sr Marta del Verbo di Dio

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