Pregare il Vangelo della XIV domenica: STUPORE

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Pregare il Vangelo della XIV domenica: STUPORE

E che sapienza è quella che gli è stata data? Con stupore contempliamo una sapienza che è dentro ogni cosa. E’ proprio la piccola via di S. Teresa di Gesù Bambino: non è mediocrità, ma il vivere la propria realtà, piccola o grande che sia, con la misura del figlio di Dio. Lasciarsi stupire dal suo operare, anche quando passa per le situazioni più quotidiane della vita. Diventi questa la nostra preghiera di oggi: pura contemplazione. Puro sguardo verso la realtà in cui sono. Sguardo lucido. Sguardo aperto allo stupore. Sguardo aperto all’ascolto. Sguardo vigile sul qui ed ora. Sguardo attento alla presenza di Dio, che benedice ogni situazione, che è la nostra forza proprio lì dove osserviamo la nostra più grande debolezza. La realtà di noi stessi o delle persone che ci stanno accanto, o le situazioni che viviamo, ci possono scandalizzare: non sono all’altezza dei nostri ideali. Allora ci possiamo avventare con durezza e giudizio contro quel che siamo. Ma così possiamo solo aggredire la realtà, o far male a noi stessi. Si cambia solo ciò che si ama. E per amare abbiamo bisogno di perdonare noi stessi, gli altri e quel che viviamo, di non essere così come vorremmo. Di essere altro, con le proprie luci e le proprie ombre. Ma proprio in questa realtà così imperfetta si incarna il Verbo di Dio, che continua a parlarci di amore e misericordia, che ci parla di un’intelligenza che è dentro ogni cosa ed ogni evento, ovvero l’amore sorgivo di Dio Padre, il suo amore provvidente, che sempre opera per il nostro bene. Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio: ancora una volta siamo interrogati sulla nostra capacità di credere, di avere fiducia in Lui, che compie prodigi proprio lì, dove siamo.

sr Marta del Verbo di Dio

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