Pregare il Vangelo della 19. domenica: Io sono il pane della vita

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Pregare il Vangelo della 19. domenica: Io sono il pane della vita

Gv 6, 41-51

Gesù ascolta anche le parole dette a bassa voce, quelle appena sussurrate…In questo brano, Egli avverte che i nostri discorsi pronunciati sommessamente, come di nascosto, esprimono un disagio, un turbamento. Li porta dunque alla luce, dialoga con questa nostra interiorità un po’ “oscura”, che ha imbarazzo a farsi sentire. In dialogo con Lui, i nostri pensieri entrano nella relazione con Dio Padre e conoscono la verità.

In questa domenica dunque, possiamo osservare  i pensieri più ricorrenti nella nostra mente e nel nostro cuore, quei ritornelli che si fissano dentro di noi. Proviamo poi ad esprimerli per metterli in dialogo con la persona di Gesù, Verbo della Vita, parola di verità. La Parola, infatti, “discerne i sentimenti e i pensieri del cuore”.

Lo scandalo che blocca i Giudei, è Gesù, vero Dio e vero uomo. L’incarnazione li scandalizza. Come possono dei volti tanto vicini e ordinari, come quelli di Giuseppe e di Maria, parlare di Dio? Come può la nostra realtà quotidiana con le persone che ci circondano, nella loro semplicità e a volte mediocrità, portarci all’incontro con Dio? Forse ci aspetteremmo un Dio che ci strappa da questa ordinarietà per farci vivere un’esperienza straordinaria che evada da ogni banale routine della nostra vita.

Nella preghiera, nel silenzio, impariamo invece ad accogliere la realtà, di noi stessi, degli altri e della vita, così com’è, senza la pretesa di cambiarla o l’istinto di evaderla, ma cogliendo in essa la grande benedizione che Dio ci riversa, la terra sacra in cui possiamo ogni giorno incontrarlo e unirci a Lui. Rimaniamo dunque in questa immobilità passiva, che semplicemente accoglie consapevolmente il dono della vita dalle mani di Dio.

Gesù risponde rivelando il mistero della sua persona, che si può raccontare solo in relazione al Padre. E così anche noi, se vogliamo finalmente capire chi siamo veramente, possiamo farlo solo in questa relazione.  “Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me”. L’ascolto è il senso privilegiato che ci introduce in questa relazione.

Questo ci riporta di nuovo alla nostra preghiera, possiamo ora porci attivamente in ascolto della Parola che ci viene incontro, lasciando per un po’ tacere ogni altra voce, e custodendo l’ispirazione o la Parola che più ci colpisce del Vangelo.

Gesù rivela la sua identità: Io sono il pane della vita. Io sono il pace vivo.

Nutriamoci di Lui, per trovare la vita, per farci rigenerare interiormente a vita nuova. Egli è la manna che ci sotiene nei deserti che la vita ci fa attraversare. Egli è il pane, nutrimento quotidiano che si lascia assimilare per unirsi totalmente a noi e trasformarci in Lui stesso.

Sediamoci dunque a questo banchetto della grazia, non rifiutiamo l’invito che ci chiama dal profondo della nostra anima:

Perché spendete denaro per ciò che non è pane,

il vostro patrimonio per ciò che non sazia?

Su, ascoltatemi e mangerete cose buone

e gusterete cibi succulenti.

Porgete l’orecchio e venite a me,

ascoltate e voi vivrete.

Isaia 55,2-3

Suor Marta del Verbo di Dio

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