Istituto Suore Carmelitane di Santa Teresa di Firenze Blog

Sito dell'istituto delle Suore Carmelitane di Firenze

Home Articoli

Madre Maria Candida dell’Eucarestia, con le sue parole e la sua esperienza, accende il desiderio di un rapporto con Gesù di unione: io in te, Tu in me, siamo infatti una cosa sola. Questa unione è possibile sempre, in ogni momento della giornata e tra le occupazioni. Non sono necessarie le parole, nè di cambiare qualcosa di se stessi o di sforzarsi per fare qualcosa…E’ sufficiente restare con Lui, in sua compagnia. Riposare sul suo Cuore. Rientrare nella stanza del proprio cuore, dove Egli ha la sua dimora.

Gesù buono mi attira a riposare sul suo Cuore. Oh, unione bella e forte: il mio cuore sul Cuore di Gesù, la mia anima a contatto con l’Anima immensa di Gesù, mare immenso di luce candidissima. Dopo la Comunione, scendo a gustare questa forte unione nella stanza del mio cuore. Lì mi sento fortemente e dolcemente attratta, perchè lì vi è Gesù che in quel momento è certamente unito corporalmente a me. Ma, anche senza Comunione, andando a Gesù con un semplice slancio dell’anima nell’orazione, d’improvviso l’ho sentito giungere sensibilmente. 

Read More →

Anche per il cammino spirituale, si parla di formazione, e di formazione continua. Questa consiste nel nutrire il gusto per le cose di Dio, nell’ approfondire le ragioni della nostra fede e il significato della nostra vita cristiana. Abbiamo bisogno di frequentare Dio e crescere nella sua conoscenza per amarlo sempre di più. Più approfondiamo questa conoscenza, più cresce il nostro desiderio, più ci innamoriamo di Lui e di tutto quello che lo riguarda. La Chiesa ci offre una tradizione ricchissima per scendere nella profondità di noi stessi e lì coltivare tutto ciò che più ci unisce a Dio, riconoscendo e mollando tutto ciò che invece ci ingabbia nel nostro io. Questo esercizio d’amore non è mai fine a se stesso, ma ci permette di amare di più: Dio e ogni persona che Egli ci mette accanto, fino all’umanità intera.

Bettina aveva allora 42 anni, ma le prove e i contrasti d’ogni sorta che aveva dovuto attraversare le avevano dato un’esperienza superiore all’età e quella conoscenza delle vie del Signore, quel prudente giudizio pratico, che più si richiedevano dal suo piccolo gregge. E’ dalla formazione di quelle prime sue figlie che dipende il primo indirizzo dell’opera: le altre si sarebbero formate sul modello di queste. Perciò, standole sommamente a cuore la formazione della loro vita religiosa, non cessava di raccomandar loro di essere generose con Dio, abbandonandosi a Lui nell’umiltà, nell’obbedienza, nell’amore alla Croce.

Read More →

A volte per ascoltare la voce di Dio, è sufficiente accogliere gli eventi della vita, anche quando rovesciano i propri progetti o intenzioni iniziali. E’ anche attraverso i fatti concreti della nostra storia, infatti, che il Signore ci fa comprendere quale strada imboccare e come donare noi stessi nell’amore. Il cammino dunque è sempre il frutto di un dialogo a più voci, tra i nostri desideri profondi e Dio, che ci conosce nell’intimo e sa qual è il bene per noi, in una vita fatta di sorprese, imprevisti, limiti, relazioni e incontri, che possono in breve tempo rivoluzionare tutto, ma mai a caso. Il Signore ci doni l’intelligenza della fede per riconoscere in ogni evento il suo agire provvidente e buono.

Vita contemplativa soltanto o vita anche attiva in mezzo alla società? Bettina era venuta a conoscenza che una povera donna del paese era gravemente inferma e volle venirle in soccorso prestandole la sua assistenza e, insieme alle consorelle, vegliò giorno e notte al suo capezzale. La mamma disse, pensando alle sue figlie: “Che sarebbe stato di loro? O Bettina, io morirei contenta, se queste mie povere piccine le prendessi tu!” La Bettina le ricevette con amore di madre e loro dicevano: “Voglio bene a lei, quanto alla mamma di ciccia”. Da quel momento Bettina si apriva alla chiamata divina per l’azione.

Read More →

Restare uniti a Lui, con la consapevolezza che Lui è con me, che Lui è presente, che il Signore abita il cuore delle persone che incontro, che Egli è tra noi, nei nostri legami di amore, amicizia e fraternità. Frequentarlo con un pensiero o un semplice slancio del cuore, un semplice sguardo. Questo è il segreto che la Santa ci consegna per essere liberati da ogni altro pensiero o sentimento che a volte ci turba, e per sperimentare così, la gioia del cuore, la forza dello spirito. Teniamo fisso lo sguardo in Lui.

E’ Gesù stesso che attira a Sè dolcemente il mio spirito, o dal suo tabernacolo o dal mio cuore, specie quando l’ho ricevuto nella santa Comunione. Il mio spirito si solleva a Lui con felicità. Mi sento beata mentre i miei occhi si fissano in Lui. Ma anche se non mi si manifesta, il mio spirito resta sollevato per la fede, semplicemente, verso quella divina presenza che nutre l’intelletto e il cuore, lasciandomi forte, piena di buona volontà, legata al divino volere, alla virtù; non mi è possibile allora scorgere in me altro che sentimenti buoni e belle disposizioni. Gesù spande un piccolo filo di beatitudine che pervade tutto il mio essere: forse è Lui stesso che si riflette nella mia anima.  

Madre Maria Candida dell’Eucarestia – Nella stanza del mio cuore

Read More →

Coltivare una sensibilità per le cose di Dio significa crescere nella conoscenza del cuore e dell’anima, propri e di quelli degli altri. Perchè Dio risiede proprio nel nostro essere più profondo. La conoscenza di Dio ci svela a noi stessi. Diveniamo compassionevoli, capaci di ascolto dei moti del cuore, capaci di accoglienza e comprensione. Si apre dunque un’altra dimensione della vita, che è essenziale: la vita dello spirito. Veniamo restituiti alla nostra integrità originale: lo spirito, l’anima e il corpo della nostra persona è un tutt’uno unito a Dio.

 

Al Conventino accorrevano pure, con le giovani, donne anziane per lavorare, per udire sante letture, per recitare il rosario. Bettina era tanto innamorata di Dio, che parlando con lei la conversazione a poco a poco si levava alle cose di Dio, ma con tale spontaneità, da accorgersene solo quando, toltisi dal suo fianco, si sentiva d’essere divenuti migliori. Inoltre sembrava che ella indovinasse, che leggesse nei cuori, come Gesù al pozzo di Sicar. “La Bettina ha un cuore…e consola tutti sempre” – dicevano le popolane tornando a casa. Quando parla un cuore convinto, acceso dall’amore di Dio e degli uomini, la parola è calda, potentissima.

Read More →

Tutt’ora per i giovani è una sfida lasciare il nido famigliare per iniziare una propria vita, in autonomia o formando una famiglia con il matrimonio. Le prospettive di lavoro e di vita sono precarie e si ha paura del futuro non sapendo dove appoggiarsi per trovare delle sicurezze. Così la vocazione di molti (nel senso ampio del termine di chiamata  alla vita e all’amore) riceve una bella frenata e si rimandono le grandi scelte sempre più in là, in attesa di avere delle maggiori sicurezze. Bettina ci invita ad avere, oltre ad una giusta prudenza, anche un audace coraggio di chi è nelle mani del Signore e sa che Egli non mancherà di esserci a fianco con la sua Provvidenza, sostenendo il desiderio profondo di vita piena che abbiamo nel cuore.

La vita nel piccolo Conventino era così scandita: alle ore quattro la sveglia, quindi Messa e Comunione nella vicina chiesa di S. Giusto. Il loro vestito, sebbene di color tané come lo Scapolare carmelitano, era quello delle popolane, ma uniforme. In casa regnava la povertà assoluta: poche stoviglie e due sedie. Un solo scialle in tre, e se lo passavano a vicenda quando dovevano uscire fuori. Eppure diceva Bettina: “Gesù mi ha promesso che, se saremo generose, Egli non ci mancherà mai. Ed infatti la Provvidenza non venne mai meno”. 

Read More →

La preghiera è il nostro respiro, non dobbiamo sentirci strappati dal rapporto con Dio neppure dai mille impegni, perchè il semplice esercizio di consapevolezza di essere alla sua presenza sarà sufficiente per fare della nostra vita una preghiera e un’adorazione ininterrotta della sua presenza in noi e tra noi. Questo atteggiamento contemplativo trasforma la realtà che viviamo dall’interno, perchè tutto in tal caso sarà occasione di incontro e di unione con Lui. Sapremo scorgere i segni della sua Provvidenza e bontà. Egli infatti è sempre all’opera nella nostra vita e nella storia per ricondurci gradualmente al suo amore, secondo i suoi disegni di misericordia. Egli ci attira in ogni momento a sè. Lasciamoci rapire lo sguardo dal suo, e durante la giornata, ricambiamolo con un semplice slancio del cuore, con un pensiero rivolto a Lui, o ancora con una lucida attenzione al qui ed ora: ogni attimo è infatti pieno della sua presenza, Lui è al nostro fianco e non abbandona mai la creatura che ama. Madre Maria Candida dell’Eucarestia ci racconta come cerchi di compiere ogni sua azione sotto il suo sgurado, come ogni caduta le serva per ritornare a Lui con maggiore intimità, come abbia sempre il suo nome tra le labbra. Soprattutto, ci testimonia come ciò sia anzitutto fonte di gioia.

Che sete di stare sempre fissa in Gesù, di camminare alla sua presenza! Mi lamentavo con Lui: perchè non penso sempre a te, come tu ad ogni istanti mi guardi e pensi a me?

Ho cominciato a compiere le mie azioni sotto il suo sguardo e soltanto per Lui. (…) Il suo nome è continuamente sulle mie labbra. E Gesù sa servirsi anche delle tentazioni per attirarmi a Sé dolcemente; allora gli do tutti i miei sguardi e mi stringo fortemente al suo petto.

Ogni mattina, alzandomi, mi propongo fortemente di trascorrere la giornata alla sua presenza, e ne gusto la gioia.

Madre Maria Candida dell’Eucarestia 

Nella stanza del mio cuore – Scritti autobiografici

Read More →

In questa prima esortazione della Beata Madre troviamo racchiuso un programma di vita:

1. POVERTA’ – perchè è Dio la nostra più grande ricchezza. Dio solo basta.

2. UMILTA’ – chi si riconosce come creatura, si può affidare pienamente al proprio Creatore, e non deve più fuggire da se stesso.

3. SANTITA’ – che è ben più di perfezione della propria immagine. E’ l’unione con Dio nell’amore, e dunque unione profonda con tutte le sue creature ed il suo creato.

4. DI NOI AVRA’ CURA IL SIGNORE: questa certezza che è anche fonte di grande speranza, ci rende capaci di dimenticarci un po’ per poterci donare nella carità, e dare molto frutto.

Nel pomeriggio del 15 luglio 1874, vigilia della Madonna del Carmine, la Bettina e le compagne, portando ciascuna il proprio lettuccio di legno, s’incamminarono sotto l’argine del Bisenzio. Il casolare era triste, solitario, silenzioso: una stanza a terreno, umida e scalcinata. Vi entrarono con la gioia con cui altri avrebbe preso possesso di un sontuoso palazzo. 

 

“Bambine, s’ha da essere povere ed umili; andiamo a farci sante. A noi non si deve pensare; di noi avrà cura il Signore”. 

 

E Dio gradì quel distacco generoso ed ardente.

Read More →

Lo Spirito Santo elargisce i suoi doni con una creatività straordinaria, e questi doni sanno stringerci a Dio assecondando le nostre naturali inclinazioni e predisposizioni. Ecco che la Chiesa è così ricca di spiritualità diverse, movimenti e modi di pregare e seguire il Signore. Un discernimento importante per ciascuno, nel proprio cammino spirituale, è dunque quello di capire di “che stoffa sono fatto” e che spiritualità è più “per le mie corde”, cosa mi aiuterà maggiormente a fiorire e a seguire Dio. Per Bettina è stata la spiritualità carmelitana, infatti lei e la sua famiglia religiosa uniranno la contemplazione di S. Teresa nella preghiera e il suo fervore per le anime nell’ “azione”, ovvero in tutto ciò che è lavoro e apostolato. L’avventura assume tratti sempre più concreti: ora c’è una spiritualità, dunque una Regola, e un luogo, il cosiddetto “Conventino”, ancora oggi visitabile sulle sponde del Bisenzio. Ormai Bettina e le sue amiche hanno lasciato infatti la casa di mamma Rosa, la nuova fondazione inizia ad assumere tratti sempre più chiari.

Un certo Paoli, negoziante del popolo di S. Maria, fece sapere alla Bettina che ben volentieri le avrebbe ceduto in affitto una sua casetta presso l’argine del Bisenzio, poco distante dalla cappella di S. Giusto. Ma chi avrà la sorte di possedere le primizie di questa fondazione? “Vedremo chi la vincerà, se S. Francesco o S. Teresa” aveva detto alla Bettina il buon Padre Andrea da Quarrata. “No, no! Ha vinto S. Teresa!” aveva recisamente risposto la Beata. La scelta era stata fatta, e alle sue prime congregate la Manetti propose la Regola del Terz’Ordine Carmelitano-Teresiano.

Read More →

Siamo nel punto in cui Bettina, pur non avendo ancora ben chiaro a cosa il Signore la sta chiamando, compie un passo concreto. La sua certezza è che desidera essere del Signore, e questo desiderio lo condivide con due amiche. Non ha ancora tutto chiaro, ma si indirizza con determinazione lungo la strada del suo desiderio. L’esperienza stessa la aiuterà a chiarire in se stessa ciò per cui è chiamata. Il Signore stesso le manderà attraverso le situazioni di vita chiari segni che daranno una direzione ai suoi passi. Questo è anzitutto il tempo del desiderio, in cui le tre amiche si mettono in ascolto di ciò che le spinge nel profondo. Esse danno una forma a questo desiderio attraverso le prime scelte concrete che sono per loro a portata di mano: iniziano a vivere a casa di mamma Rosa, facendo una prima esperienza di una vita fatta di preghiera, fraternità e carità.

 

Bettina scelse due compagne, Isolina Paoli e Anna Mariotti, e pensò di vivere stabilmente, in comune, nella sua propria casa. Non incontrò difficoltà da parte della madre e del fratello Raffaello, che si era appena sposato. Anzi, il loro assenso fu pronto e pienissimo, lieti di far cosa grata alla Bettina. Ed ecco la casa Manetti trasformata in un caro, delizioso monastero in miniatura, fragrante delle più belle virtù degli antichi ordini claustrali. La soffitta divenne il dormitorio per le tre congregate e per mamma Rosa. Il sottoscala, buio ed angusto, fu l’oratorio privato della Bettina.

Read More →