150 anni – una storia di santità 20: L’ADORAZIONE PERPETUA A FIRENZE
I Santi sono tali perchè sanno indicarci, come una freccia luminosa, l’essenziale della nostra vita. Il rapporto vitale che ci rigenera ad ogni respiro. Questa è l’adorazione perpetua, ogni ora del giorno e della notte. Una follia se ci si pensa, che dura tutt’ora. Eppure questo tempo di silenzio e di continuo esercizio d’amore è quello che feconda le nostre vite personali, e in modo nascosto, anche quella della stessa società in cui viviamo. L’adorazione è la preghiera più essenziale: è amore ricevuto e donato, è uno scambio di sguardi, intimo, profondo. L’Eucarestia che riceviamo nella S. Comunione, ci viene offerta all’adorazione, perchè possiamo sempre più entrare in contatto con la nostra realtà di intima unione con Dio: Egli ci unisce a sè, siamo suoi, e nulla può separarci dal suo amore.
Un giorno, trovandosi poco dopo l’imbocco di via della Scala in Firenze, Bettina vide del terreno disponibile là dove ora è via Bernardo Rucellai, e subito si domandò se non fosse stato quello il luogo scelto da Dio per il grande disegno: una casa per l’adorazione perpetua. Ella incontrò numerose difficoltà nell’iniziare l’adorazione perpetua, ma senza punto turbarsi, passò una notte intera in preghiere e il Signore la confortò con queste parole: “Ti sono mai mancato? E di che temi? L’anno scorso avevi per massima: Niente ti turbi. Quest’anno avrai: Dio solo basta!“.
L’11 gennaio 1902 l’Arcivescovo inaugurava nella Chiesa del Corpus Domini, l’Adorazione perpetua.
Quella stessa sera la Madre scriveva alle sue figlie: “Quanto è buono Gesù con chi confida in Lui solo!“.
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