150 anni – una storia di santità 18: L’EUCARESTIA

Giungiamo, in questa lettura della biografia della Beata Teresa Maria della Croce, a toccare il cuore della sua spiritualità: il rapporto con l’Eucarestia, ovvero con la presenza viva di Gesù tra noi. Questo rapporto è il fondamento della sua vita e di tutta la sua attività. Qui ella può sentirsi finalmente libera di essere piccola, tanto piccola, ma nelle mani grandi di Dio, pienamente abbandonata alla sua paternità. Questa è la bellezza dell’umiltà: toccare con mano la propria fragilità e al contempo la propria più grande forza, ovvero il rapporto con Colui che ci ha creati e dunque garantisce per la nostra vita. Questo rapporto è quello che la rende madre, amante di un amore fecondo: è il primo effetto della preghiera. Il dialogo con Dio nell’intimità di se stessi apre sempre all’ascolto dell’altro nella sua realtà di bisogno, desiderio, ricerca, e ci invita a donare per questa umanità la nostra stessa vita, per amore.

 

Come tutte le anime sante, la Madre Teresa Maria aveva la convinzione vera e profonda del nulla della creatura davanti alla Santità di Dio e scopriva nell’Eucarestia la sorgente infinita, da cui la povertà spirituale attinge l’umore necessario ad ogni fecondità. Al contatto con l’Eucarestia il suo amore si alimentava; e sempre meglio ella si fortificava in quest’umiltà. 

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