150 anni – una storia di santità 7: DON JACOPOZZI
Nelle vite dei Santi ascoltiamo la storia che Dio ha intrecciato con la singola persona all’interno della sua Chiesa. Dunque non si tratta mai di racconti esclusivi, sempre infatti è un’intera comunità che si santifica e che condivide il cammino verso Dio. Se un volto appare maggiormente rispetto ad altri, come è stato il caso di Bettina, è solo per accendere in altre anime il desiderio di Dio. Dietro ad ogni figura “di spicco” ci sono infatti numerosi volti “nascosti” che ci parlano di quella “santità della porta accanto” citata spesso da papa Francesco. A Don Jacopozzi possiamo riconoscere non solo l’autorità spirituale che ha formato e cresciuto spiritualmente la nuova famiglia religiosa della Bettina, ma anche la qualità di co-fondatore e padre della nuova avventura carmelitana in terra toscana.
Quando la Bettina vide quel giovane prete, alto, robusto, burbero nell’aspetto e accigliato, dai grossi occhiali, provò un moto di sgomento. Eppure era proprio quello l’uomo inviato da Dio in aiuto alla nuova famiglia religiosa che stava per nascere. Si chiamava don Ernesto ed era nato a S. Casciano in Val di Pesa (FI) il 20 febbraio 1844.
E lo Jacopozzi fu davvero un santo e dotto sacerdote.
Don Ernesto sarà il padre e il fedele cooperatore sotto la cui guida la Manetti fonderà l’istituto religioso delle carmelitane di Firenze. Egli lavorerà efficacemente alla formazione spirituale delle figlie della Bettina.
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